Teatro Massimo, continua la protesta dei musicisti

Teatro Massimo, continua la protesta dei musicisti

Palermo. Malgrado la direzione del Teatro non abbia comunicato nessun ritardo per i sindacati sembra che lo spettacolo di stasera, inizierà con trenta minuti di ritardo. Si tratta del concerto Beethoven-Ferro, in programma al Teatro Massimo di Palermo questa sera, martedì 5 novembre, alle ore 20.30.
Diversi infatti i musicisti che aderiranno allo sciopero indetto dal sindacato autonomo Libersind Confsal e che per questo si asterranno dal lavoro dalle 20.30 alle 21.
Prosegue la protesta del sindacato, iniziata lo scorso 24 ottobre, in concomitanza con la seconda recita di “Das Paradies und die Peri”, a cui è seguito il successivo ritardo di mezz’ora per l’ultima recita del 29 ottobre.
Alla base dello sciopero l’assenza di un piano di stabilizzazione dei precari e il mancato rinnovo della contrattazione di secondo livello, che ha prolungato le decurtazioni salariali attuate nel precedente piano di risanamento.
“La produzione è cresciuta in termini assoluti ed il premio di risultato dei lavoratori, dimezzato per risanare le casse della Fondazione, non è mai stato rivalutato. La proporzionalità tra aumento della produttività e riconoscimento economico dei lavoratori non è stata adeguata”, dichiara Monica Piazza, segretario provinciale Libersind Confsal di Palermo.
Riguardo ai precari, il segretario Piazza ribadisce: “L’inesistenza di un processo di stabilizzazione in fieri, nonostante la mole di contenzioso presente in Fondazione. Mentre altre fondazioni in Italia, per sanare l’elevato precariato, hanno optato per le transazioni, come il Lirico di Cagliari, il Petruzzelli di Bari, il Carlo Felice di Genova. Si rileva inoltre l’assenza di un piano scritture per la Stagione 2020. I tempi determinati sono tutti in scadenza e nulla è dato sapere sui periodi contrattuali futuri. Non c’è dunque alcuna certezza occupazionale”.

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