La stretta di mano che salva la conferenza sulla Libia

La stretta di mano che salva la conferenza sulla Libia

Palermo. La stretta di mano tra l’uomo forte della Cirenaica, il generale Haftar, e il capo del governo di unità nazionale Al Sarraj davanti al premier italiano Conte salva in parte lo scopo della Conferenza sulla Libia di Palermo che rischiava di trasformarsi in un flop.
Haftar, che però ha disertato la plenaria, è subito ripartito dall’Italia. Secondo fonti diplomatiche, durante l’incontro il generale avrebbe assicurato che Sarraj potrà restare al suo posto fino alle elezioni.
“Non si cambia cavallo mentre si attraversa il fiume”, avrebbe detto Haftar ad al Sarraj.
Ad abbandonare Villa Igea e la conferenza il vicepresidente turco Fuat Oktay: “Il meeting informale di stamattina” a margine della Conferenza sulla Libia di Palermo “è stato presentato come un incontro tra i protagonisti del Mediterraneo. Ma questa è un’immagine fuorviante che noi condanniamo.
Per questo lasciamo questo incontro profondamente delus ha detto Oktay – qualcuno all’ultimo minuto ha abusato dell’ospitalità italiana”, ha aggiunto senza mai nominare il generale Khalifa Haftar. “Sfortunatamente la comunità internazionale non è stata capace di restare unita”.
Le stesse fonti ritengono ci sia una ‘buona possibilità’ che la Conferenza Nazionale della Libia, primo passo nella road map Onu per le elezioni, si possa svolgere a gennaio. Conte twitta: ‘L’Italia riunisce i protagonisti del dialogo’.
“Riteniamo fondamentale – ha detto il premier Conte intervenendo alla sezione plenaria della Conferenza di Palermo – cogliere questa occasione per sostenere il cessate il fuoco a Tripoli e facilitare le discussioni per l’attuazione dei nuovi assetti di sicurezza che abbiano come obiettivo il superamento del sistema basato sui gruppi armati. In questa sede la Comunità internazionale potrà anche esprimere un sostegno concreto alla creazione e al dispiegamento di forze di sicurezza regolari”.
“Dobbiamo fare in modo che gli esiti di questa Conferenza e lo spirito di Palermo, mi piace chiamarlo così, non si esauriscano oggi – ha detto ancora il premier – e qui, bensì si traducano in un impegno concreto a portare avanti l’agenda con costanza e determinazione. L’Italia continuerà ad assicurare il suo massimo impegno e mi auguro che tutti i partecipanti possano fare altrettanto”. Conte, in merito a richieste di “assistenza tecnica, anche sul piano del training”, ha evidenziato che il governo “farà la sua parte”. (Ansa)

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