Ok da Roma alla rete ospedaliera siciliana: nuove assunzioni e tagli ai primari
Palermo. Il sì è arrivato da Roma. La Sicilia avrà a breve la sua rete ospedaliera ma dovrà prima far fronte alle dovute prescrizioni dettate dal governo nazionale.L’assessore Razza aveva annunciato l’approvazione del piano. Dal governo la replica di Giulia Grillo: “Non si intesti meriti che non ha”.
“Il nostro parere positivo – ha scritto la ministra su Facebook – è condizionato all’adempimento di una serie di azioni fondamentali che riguardano per esempio i pronto soccorso, i punti nascita e la rete dell’emergenza territoriale, senza le quali non può esserci alcun via libera, perché sono condizione fondamentale per la qualità del servizio e la sicurezza delle cure per i cittadini. Non parliamo di dettagli ma di sostanza”.
I ministeri della Salute e dell’Economia hanno infatti dato il via libera al piano del governo Musumeci e quindi, in sostanza, hanno espresso parere positivo alla decurtazione di 196 primariati e all’incremento di 1.700 posti letto.
Il decreto di approvazione definitiva della rete, che l’assessore regionale alla Salute di Ruggero Razza, deve ancora definire, dovrebbe aprire la “stagione” dei concorsi che dovrebbe comportare oltre 5.000 nuovi posti di lavoro nella sanità siciliana.
Previsti circa 1.700 posti letto in più e il taglio di quasi 200 poltrone di primario.
In queste ore l’assessorato regionale alla Salute, guidato da Ruggero Razza, sta predisponendo il decreto di approvazione definitiva del nuovo piano, che consentirà pure di dare avvio alla stagione dei concorsi con migliaia di nuove assunzioni.
Complessivamente nell’Asp di Agrigento sono previsti 126 posti letto in più, si passa da 761 a 887. All’ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento, confermato Dea di primo livello, da 274 posti letti si passa a 313, quindi 39 posti letto in più. Nel presidio di base “Barone Lombardo” di Canicattì aggiunti 26 posti letto: da 92 diventano 118. Al “San Giacomo d’Altopasso” di Licata si passa da 105 a 120. Questa, invece, la situazione negli Ospedali Civili Riuniti di Sciacca che costituiscono Dea di primo livello: al “Giovanni Paolo II” di Sciacca 4 posti letto in più (da 230 a 234); nel presidio ospedaliero “Fratelli Parlapiano” i posti letto passano da 60 a 102.
A Palermo gli ospedali Villa Sofia e Cervello che nella prima bozza tornavano a dividersi dopo essere stati accorpati anni fa, nella nuova stesura non si dividono più ma perdono ugualmente la definizione di struttura complessa di interesse nazionale (come è il Civico) è diventano ospedali riuniti classificati Dea di primo livello mentre il Giglio di Cefalù non viene più declassato al medesimo livello dell’Ospedale Ingrassia di Palermo come previsto nella prima bozza. L’ospedale della Fondazione Giglio, dunque, sarà Dea di I livello contrariamente a quanto previsto.
Nel Trapanese restano accorpati gli ospedali di Trapani e Salemi, Marsala, su cui la Regione investe come detto, è indicato come ospedale Dea di I livello, analoga situazione per Mazara del Vallo dea di I livello. presidi territoriali tutti gli altri. A Messina l’unica novità riguarda il ‘redivivo’ Pronto Soccorso di Barcellona Pozzo di Gotto mentre non cambia nulla in tutte le altre strutture.
A Catania e provincia, così come era già stato contemplato nella bozza del giugno dello scorso anno, è confermata l’autonomia dell’ospedale di Giarre che si stacca da Acireale, tornando ad essere presidio e riconquistando il pronto soccorso. Per il resto, confermato anche l’assetto del precedente piano: il “Cannizzaro”, il “Garibaldi” e il Policlinico saranno i tre Dea di secondo livello, mentre quelli di primo livello saranno il “Gravina” di Caltagirone e l’ospedale di Acireale. Presidi di base, oltre a quello di Giarre, saranno quelli di Biancavilla e Paternò che quindi eviteranno la chiusura, mentre la struttura di Militello Val di Catania diventa struttura in zona disagiata.
Per la provincia di Siracusa la nuova riorganizzazione prevede, nell’ambito del Bacino 1 Catania-Ragusa-Siracusa, la designazione dell’ospedale Umberto I° come Dea di I° livello; stesso inquadramento per i presidi Avola-Noto; l’ospedale di Lentini viene inquadrato come Presidio di base, mentre il Muscatello di Augusta come struttura in zona disagiata.