Notte di Zucchero, la Festa dei morti a Palermo
Palermo. Anche quest’anno in occasione della festa dei morti torna a Palermo “Notte di Zucchero – Festa dei Morti, Pupi e grattugie”, la manifestazione ideata da Giusi Cataldo, che, dal 30 ottobre al 2 novembre, ci accompagnerà ancora una volta alla scoperta e alla rivalutazione di una delle ricorrenze più onorate dai palermitani e non solo.
Spettacoli, mostre, laboratori, convegni e tanto altro si svolgeranno tra piazza Pretoria, piazza Bellini, Palazzo delle Aquile, Palazzo Bonocore, Convento e Chiesa di Santa Caterina, Teatro Bellini, Palazzo Comitini, Palazzo Sant’Elia, scuole e circoscrizioni della città allo scopo di ricordare ad adulti e bambini l’importanza di tale momento e delle convinzioni e usanze ad esso connesse.
Il 2 novembre, come tutti sappiamo, è il giorno della commemorazione dei defunti e i palermitani hanno l’abitudine di recarsi al cimitero per fare visita ai propri cari defunti e pregare per la loro anima. È un giorno molto importante, attorno al quale si sono affermate anche altre usanze, come quella di regalare ai bambini dolci e giocattoli, che, abilmente nascosti dai genitori la sera prima, diventano l’oggetto di una divertente caccia al tesoro il mattino seguente.
Secondo un’antica credenza, infatti, la notte tra l’1 e il 2 novembre non è raro che i defunti vadano a trovare i familiari ancora in vita e che in quella particolare circostanza ai bambini buoni portino doni, mentre a quelli più discoli grattino i piedi. Da qui l’abitudine di nascondere la sgradita grattugia.
Tra i dolciumi più regalati e desiderati dai bambini, ma anche dagli adulti, non possiamo non citare i biscotti detti “Ossa ri muortu”, i taralli, i nucatoli e i tetù. Tipico della festa è, inoltre, “U Cannistru”, un cesto con frutta martorana e “pupaccena” o “pupa ri zuccaro” e, poi, mandorle, noci, castagne, fichi secchi e tanto altro.
Ma mantenere viva la memoria dei propri parenti scomparsi riportando alla luce e rivalutando le proprie tradizioni non è solo un’esigenza dei palermitani e più in generale dei siciliani. Grande attenzione a questo momento dell’anno è riservata, per esempio, dai messicani.
Oltreoceano esiste, infatti, una festività equivalente, il “Dìa de los muertos”, che è stata nominata dall’Unesco “Patrimonio immateriale dell’umanità” ed è legata a quella palermitana per valori, contenuti e sentimenti.
Ed è proprio su questo straordinario legame che sarà incentrato il convegno dal titolo “Palermo – Messico, la vita è bella”, che giorno 30 ottobre dalle 10:00 alle 13:00 si svolgerà presso Palazzo Comitini, facendo assumere all’intera manifestazione carattere internazionale. Si partirà dal racconto delle due feste tradizionali ponendo l’accento su similitudini e contraddizioni, fino a rendere omaggio alla vita stessa attraverso la testimonianza di chi si è ritrovato a stretto contatto con la morte, ma oggi vuole gridare al mondo quanto la vita sia bella. Significativi saranno gli interventi del giovane Ambasciatore del Sorriso per l’Onu Andrea Caschetto, di Alessandra Sciurba, portavoce di “Mediterranea Saving Humans” e testimone diretta dell’esperienza dei migranti e anche di Salvo Piparo, attore dalla profonda e coinvolgente ironia.
Il convegno sarà moderato dal giornalista, scrittore e teorico di cultura popolare siciliana Daniele Billitteri.
Tra gli interventi quelli del sindaco Leoluca Orlando, dell’assessore alle Culture della città di Palermo Adham Darawsha, di Paola Felix Díaz, capo dell’Ente per il Turismo di Città del Messico (che parteciperà anche per conto del Governatore di Città del Messico), di Claudio La Camera, senior advisor dell’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il delitto Messico, di Vincenzo Lo Cascio, direttore del programma dei Lavori di pubblica utilità del Ministero di Giustizia italiano, del giornalista Corradino Mineo e di Giusi Cataldo, ideatrice e direttrice artistica della Notte di Zucchero.
In apertura del convegno si potrà, inoltre, osservare il grande telo artistico con la tradizionale Catrinas messicana realizzato a Città del Messico dai detenuti di alcuni istituti penitenziari che hanno partecipato al programma dei lavori di pubblica utilità.
Una manifestazione, dunque, per tutti e per tutti i gusti, che nata per salvaguardare e rinnovare una tradizione dai forti valori educativi, si è ormai attestata come una delle più apprezzate e seguite da tutta la città.
Genny Ferro (Foto di Laura Tellini)