Finanziaria “utile a voltare pagina”. Musumeci: “Ora si passi alle riforme”

Finanziaria “utile a voltare pagina”. Musumeci: “Ora si passi alle riforme”

Palermo. In questa finanziaria “abbiamo posto una grande attenzione sul fronte su cui ci siamo impegnati, quello del welfare. Complessivamente sono previsti 365 milioni di euro per le fasce più deboli. Di questi, abbiamo previsto 271 milioni di euro per i disabili gravi e gravissimi, la quota maggiore per i disabili gravissimi, 32 milioni gli alunni disabili e 11 milioni per i disabili psichici“. Così il governatore Nello Musumeci dopo l’approvazione della finanziaria. “Previsti anche 14 milioni per le persone affette da autismo, 11 milioni per il ‘Dopo di noi’, 17 milioni per gli anziani disabili over 65, 5 milioni per i piani di cura individuali“, dice ancora il Presidente della Regione siciliana. Il governatore ha poi detto di aver incontrato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Resta un nostro obiettivo la defiscalizzazione dei prodotti petroliferi in Sicilia. Il governo nazionale ancora non c’e’, ma abbiamo avviato un ragionamento con Confindustria: ne ho discusso con Boccia e dal vertice degli industriali ho ricevuto grande disponibilità Ieri ne ho parlato anche con Mattarella, mi ha ascoltato e mi ha detto che sara’ una battaglia difficile… ma questo non mi spaventa. Ora attendiamo che ci sia un governo a Roma”.

Le imprese
“Abbiamo tentato di restituire, e in parte ci siamo riusciti, l’Irfis alla sua naturale vocazione e funzione. Mancavano 53 milioni al patrimonio dell’Irfis”.
Scuola e diritto allo studio
“In Finanziaria c’è uno stanziamento per la manutenzione degli edifici scolastici e abbattimento delle barriere architettoniche, interventi anche per eliminare residui di amianto. E’ una delle nostre priorità. La legge – ha proseguito – prevedeva che entro il 2014 si sarebbero eliminati residui di amianto ma non è stato fatto nemmeno un passo in questa direzione. Siamo stati i primi ad arrivarci. Stanziati anche 11 milioni – ha aggiunto – per gli Ersu, che comunque dovranno essere riformati, ed è previsto il sostegno alle scuole paritarie per il diritto alla scelta delle famiglie tra statali e private. Altri 6,5 milioni arriveranno per gli interventi in materia di obbligo scolastico”.

I Pip
“Ci sono deputati regionali che hanno costruito le proprie campagne elettorali sui lavoratori ex Pip. Ma ora la ricreazione è finita”, dice Musumeci, parlando della norma in finanziaria che prevede l’assunzione di quasi 3.000 lavoratori. “Noi abbiamo avuto il coraggio di compiere un’azione di cui tutti hanno parlato in questi ultimi anni, ma nessuno ha mosso un dito – dice Musumeci -I pip sono una forza lavoro di cui c’è bisogno. E’ anche una iniziativa di recupero sociale, non dimentichiamolo mai”. E sulla possibilità di una impugnativa della norma dice: “Vedremo quale sarà la sorte e ci comporteremo di conseguenza, è chiaro che i finanziamenti continueranno ad essere assicurati”.

Beni culturali
“Nella Finanziaria c’è stata grande attenzione per la valorizzazione dei beni culturali. Sono previsti 90 milioni per nuovi parcheggi e 24 milioni per il recupero dei centri storici minori, 750 mila euro per l’edilizia residenziale convenzionata. Ci sono anche 10 milioni per i siti Unesco – ha aggiunto – un milione per le dimore storiche, 1,5 milioni per l’istituzione di scuole per gli antichi mestieri, 40 milioni per i teatri, 7,5 milioni per il fondo unico dello spettacolo”. Previsti anche 6 milioni per comarketing aeroporti Comiso e Trapani. “Scali fondamentali – ha detto Musumeci – per lo sviluppo del territorio”.

Le opposizioni
“Continuiamo a ribadire la soddisfazione per l’esito di una manovra che era stata preannunciata come una sorta di conflitto dalle dimensioni devastanti, e invece è stato un civilissimo confronto tra il governo da una parte e il Parlamento dall’altra. Abbiamo aderito alle richieste che venivano in particolare dai gruppi dell’opposizione, finalizzati a un confronto alla luce del sole – dice Musumeci – E’ emersa una legge degna di considerazione perché risponde all esigenze su cui abbiamo improntato la nostra azione”.

Contenzioso con lo Stato
“Abbiamo grande rispetto per lo Stato e per il Governo centrale, al di là dei colori politici, ma lo Stato deve avere altrettanto rispetto nei confronti della Sicilia. A noi è stato tolto tanto negli ultimi decenni, pensiamo di avere aperto un contenzioso che non è improntato a stupido rivendicazionismo ma al diritto sacrosanto di potere ottenere quello che ci è stato indebitamente tolto”, dice Musumeci parlando del contenzioso aperto con lo Stato. Una cifra che si aggira sui 600 milioni l’anno. “Se volete, può essere considerata una manovra provocatoria ma serve ad aprire un ragionamento con lo Stato”, conclude.

Le riforme
Il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, guarda avanti e ritiene “che si possa presentare il bilancio e la Finanziaria 2019 in tempo, per garantirne il varo entro la fine dell’anno: sarebbe un bel risultato mettere le strutture della regione già dal primo gennaio nella possibilità di lavorare serenamente”. E’ stato “un periodo difficile”, ha aggiunto il governatore: “Due campagne elettorali, l’esigenza di conoscere un ente non governato dal precedente governo e altre scelte complesse da compiere. Ora apriamo la stagione brevissima del collegato: il 9 maggio il mini strumento contabile dovrebbe arrivare in Aula” e conterrà “due-tre iniziative significative del governo: la trasformazione dei dieci Iacp in Agenzia regionale per la casa, l’accorpamento di Crias e Ircac per creare un polo per il finanziamento delle imprese, la soppressione dell’Ente sviluppo agricolo e l’accorpamento degli istituto zootecnico e incremento ippico. Materie complesse, che saranno oggetto di un confronto non facile. “Sul grosso delle riforme – ha proseguito – partiremo nelle prossime settimane: consorzi di bonifica, forestali, Ipab, ex province, rifiuti e acque, diritto allo studio e legge elettorale. Questa stagione mi auguro sia caratterizzata da un clima di serena collaborazione con tutti i gruppi dell’Assemblea. Bisogna avere il coraggio di cambiare, senza temere che si scatenino le lobby”.

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