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Palermo: il Consiglio Comunale dice No agli hotspot
Palermo. Il Consiglio comunale di Palermo darà parere negativo alla realizzazione dell’hotspot da realizzare nel quartiere Zen.
“Una bocciatura – forse anche all’unanimità – che rappresenta il volere dei palermitani”.
Così i consiglieri comunali di Sinistra Comune che, riuniti in assemblea nell’aula Rostagno di Palazzo delle Aquile, hanno coinvolto associazioni e comitati di quartiere contrari alla realizzazione dell’hotspot definito “una struttura che offende la dignità dell’uomo e va in direzione contraria a qualsiasi politica di accoglienza”.
Ad intervenire, oltre ai consiglieri Giusto Catania, Barbara Evola, Katia Orlando e Marcello Susinno, anche gli attivisti Alessandra Sciurba e Fausto Melluso di Arci Porco Rosso , il docente di diritto d’asilo all’Università di Palermo e paleologo il professore Fulvio Vassallo e il parlamentare di Liberi e Uguali Erasmo Palazzotto. Tutti favorevoli a qualsiasi forma di accoglienza, ma non all’hotspot, in quanto si tratta di luoghi di detenzione e in contrapposizione al rispetto della persona umana qualsiasi sia la sua provenienza o cultura” .
La sinistra palermitana ci tiene a precisare come proprio gli hotspot sono il frutto di “quell’onda razzista molto diffusa in Italia. Un clima dell’odio e della paura del diverso che troppo spesso viene usato per distrarre l’opinione pubblica da fatti più concreti e importanti.
La struttura, che vede il parere favorevole del ministero degli Interni e del Governo Regionale dovrebbe nascere allo Zen, nei pressi del velodromo come luogo di primo soccorso e accoglienza per i migranti in un’area confiscata e contrassegnata come verde storico. Il costo previsto è di 7 milioni di euro.
Il centro servirà all’identificazione dei migranti e al foto segnalamento, oltre alle visite mediche: operazioni che oggi vengono effettuate al porto in spazi angusti e non idonei. Da qui la necessità di trasferire tutto nell’area identificata: fondo San Gabriele, tra via Lanza di Scalea e via Patti.
Ma il Consiglio comunale la Giunta e gran parte delle associazioni che operano a Palermo sono contrarie e annunciano battaglia.
Visto l’elevato costo dell’opera i volontari che operano allo Zen invitano le istituzioni ad investire quei sette milioni di euro per la riqualificazione del quartiere e una politica di accoglienza diversa e funzionale.
La scelta del Consiglio comunale di dare parere negativo alla fattibilità del progetto hotspot – delibera che passerà al vaglio di Sala delle Lapidi giovedì prossimo – si scontrerà con le politiche sia dei governi nazionali del passato, ma anche con quelli a venire, dove la lotta all’immigrazione sembra sia diventata l’unica arma contro la crisi del Paese.
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