Not, rassegna dei vini franchi: le voci di chi ama la propria terra
Palermo. Amore per la terra, rispetto dell’ambiente e tanta voglia di raccontare la propria piccola grande storia, racchiusa in ogni bottiglia di vino naturale.
Questo in sintesi è stato il Not,la rassegna dei vini franchi che si è svolta a Palermo il 18, 19 e 20 gennaio presso i Cantieri culturali alla Zisa.
Tre giorni di incontri, laboratori, degustazioni dove oltre cento vignaioli, produttori di vini naturali, provenienti dall’Italia ma anche dall’estero, hanno potuto fare assaggiare ai migliaia di visitatori il frutto della loro passione.
Dalle campagne del Piemonte a quelle della Liguria, passando tra i vigneti della Toscana, della Basilicata fino ad arrivare in Sicilia a Pantelleria e nelle isole Eolie.
Infinite storie di produttori, che tra i banchi allestiti al Not, hanno potuto promuovere la loro piccola azienda vitivinicola defilandosi dai grandi marchi e soprattutto dai prodotti chimici spesso usati nella grande distribuzione.
Produrre vino naturale vuol dire rischiare, dando vita a colture biologiche, zero trattamenti chimici, fermentazione spontanea e lieviti naturali, pochissimi interventi in vigna,aggiunta minima di solfiti. Poi etichettare, racchiudendo in ogni bottiglia il profumo della propria terra.
Sottrarsi il più possibile ai disciplinari di produzione, a cui sono legate le grandi cantine sociali, vuol dire fare vino in libertà: nelle anfore, con vari uvaggi, riscoprendo l’antica e nobile vinificazione di un tempo.
Una manifestazione di successo che, giunta alla sua seconda edizione, punta ad accrescere una comunicazione mirata ai buoni prodotti di qualità.
Crescono infatti in città i ristoranti e i locali che propongono bottiglie di vino naturale prodotto da piccole aziende, tante a gestione familiare, dove da pochi ettari si tira fuori un vino che vale la pena di gustare.
Un leggero sottofondo di musica jazz, diffusa in una grande sala dove sono stati allestiti i banchi di assaggio, ha fatto da colonna sonora ai vignaioli intenti a raccontare la loro storia e servire il proprio vino.
L’evento, ideato e curato da Giovanni Gagliardi, Manuela Laiacona, Stefania Milano e Franco Virga, durante la tre giorni, ha previsto diversi focus su storie e territori vinicoli. Contestualmente ai banchi di assaggio si sono tenuti seminari, incontri e laboratori di degustazione condotti da note firme della stampa di settore, da grandi personaggi impegnati in prima linea nella valorizzazione delle produzioni materiali, dai migliori degustatori e comunicatori del vino.
Ascolta le nostre interviste Not 2020 : abbiamo sentito Gabrio Bini (azienda Serragghie Pantelleria), Giulio Francesco Bagnale (azienda agricola Le Nuvole Basilicata), Agata Cannata (azienda Le sette Aje), Lidia Carbonetti (azienda Rocco di Parceneto), Maria Genovese (azienda Vigna Nica).
Ascolta qui servizio interviste Not 2020 o clicca nella foto principale.