La bella Palermo unita per ricordare le vittime delle stragi
Palermo. Possono esserci le polemiche, le passerelle, la retorica, l’ipocrisia ma la bella Palermo, quella contro le mafie, quella delle lenzuola bianche, quella sincera quella che crede ancora nelle buone azioni e quella Palermo che si ribella, non manca mai di essere presente in via Notarbartolo alle 17,58 ora in cui a Capaci scoppiò l’inferno dove persero la vita Giovanni Falcone Francesca Morvillo e gli agenti della scorta.
Tanti genitori con i bambini, anziani, giovani e soprattutto cittadini palermitani si sono ritrovati davanti l’Albero Falcone per ascoltare in silenzio i nomi delle vittime della Strage di Capaci.
Migliaia di alunni delle scuole provenienti da ogni parte d’Italia in corteo hanno raggiunto l’abitazione del giudice testimoniando con danze e canzoni il loro rifiuto alla criminalità mafiosa.
Dai balconi di via Notarbartolo uno striscione recitava la frase: “la mafia ci toglie anche l’aria” ma il vento nuovo della bella Palermo e delle nuove generazioni si spera possa costruire un mondo migliore.
Sul palco ad introdurre li vari interventi anche il comico Roberto Lipari il quale in un suo monologo ha stimolato tutti i presenti a dire la verità affinchè un giorno si possa finalmente sapere cosa e chi c’è stato dietro le stragi.
Oltre a Maria Falcone, sorella del giudica Giovanni, erano presenti autorità civili e militari, l’ex procuratore Grasso e il presidente della Camera Roberto Fico.
Molto toccante l’intervento di Vito Monaco presidente del Centro studi Pio La Torre il quale ha evidenziato come da sempre la Sicilia è stata terra di antimafia e accoglienza.
“ Se non si rompe l’intreccio tra mafia politica e corruzione – ha detto Lo Monaco – non possiamo dire di aver sconfitto il fenomeno criminale”.
Ad intervenire sul palco anche l’autista di Falcone, l’agente Costanza, rimasto illeso dall’attentato il quale ha ribadito la speranza di essere convocato al più presto dalla commissione antimafia per far venire alla luce alcune verità nascoste..
“Ho tante cose ancora da raccontare e speriamo mi ascoltino” ha aggiunto Costanza. I nomi delle vittime sono stati letti dai piccoli alunni delle scuole .
Il silenzio e l’inno nazionale hanno emozionato la bella Palermo che non sarà mai assente nel ricordare il sacrificio degli amati giudici.
Uomini coraggiosi che hanno combattuto contro l’arroganza mafiosa.
Sono bastati gli applausi sinceri della bella Palermo a respingere anche questa volta il vuoto e le contaminazioni che spesso avvelenano quello che per l’intera città è un momento importante, un periodo da non dimenticare, una memoria da tramandare alle future generazioni.
Contro la violenza e l’ignoranza della mafia basta poco. Basta essere presenti , non tirarsi indietro e soprattutto, fare tesoro della conoscenza e del confronto che annientano l’ignoranza.
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