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In mostra a Palermo “Città e culture del mondo”
Palermo. È attualmente visitabile presso la Sala lettura della Biblioteca della ex Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Palermo la mostra fotografica “WorldCityLife Città e culture del mondo”, che, pensata e organizzata in concomitanza con il Convegno Internazionale “Popoli e Culture del mondo” (People and Cultures of the world) tenutosi il 24 e il 25 gennaio su iniziativa del Dipartimento Culture e Società dell’Ateneo Palermitano, intende indagare il ruolo culturale, sociale ed economico della città nella contemporaneità.
Nove gli autori coinvolti, nove le città rappresentate, nove i punti di vista, le riflessioni e le interpretazioni visuali portate all’attenzione dell’osservatore.
La città e il suo rapporto con chi la abita, la visita o semplicemente l’attraversa è il filo conduttore dei diversi lavori in mostra.
La città è un luogo fortemente caratterizzato e caratterizzante, un luogo fatto di molteplici luoghi, uno spazio complesso, in grande fermento e pervaso da continue contraddizioni intestine. Non bastano le austere cattedrali della storia o i grattacieli svettanti della modernità a chiarificarne l’essenza. L’identità di una città non è statica, ma dinamica, e deriva da uno scambio persistente tra spazio e uomo. Se, infatti, da un lato lo spazio condiziona l’uomo, i suoi movimenti, il suo comportamento, persino il suo modo di pensare, dall’altro l’uomo reinterpreta di continuo lo spazio trasformandolo e adattandolo alle proprie esigenze e nuove percezioni.
Ed è in seno a questa condizione di stretta interdipendenza tra spazio urbano e chi lo fruisce che si collocano le ricerche dei diversi autori in cui non sempre la figura umana è predominante, ma è comunque presente sia pure nell’alone di un dito che accidentalmente campeggia sullo sfondo di un’ariosa veduta o nell’intimità palesata di una stanza su cui lo sguardo dell’osservatore si sofferma ben poco per scrutare la città gelida al di là di una grande finestra o, ancora, nell’immagine stridente di un senzatetto accasciato a terra nell’angolo solitario di una banca.
Una ricerca sui condizionamenti derivanti da certi stereotipi e sulla mutevolezza degli stessi è stata condotta in particolare dall’antropologo Gaetano Sabato che, a partire da tre immagini scattate nell’affascinante Madrid e raffiguranti altrettanti elementi tipici della cultura spagnola, ha voluto esplorare il concetto di stereotipo riflettendo su come lo stesso possa essere oggi interpretato e vissuto e, in taluni casi, ridefinito.
Molte le sollecitazioni che scaturiscono da questi lavori la cui finalità, come ci spiega l’antropologo Stefano Montes, non è tanto quella di proporre delle immagini esteticamente accattivanti, quanto piuttosto quella di mostrare come funziona l’immaginario collettivo attraverso lo sguardo specifico e del tutto personale di un singolo individuo.
La mostra, che comprende le opere di Michele Carrara (Melbourne), José Luis Ledesma (Buenos Aires), Leonardo Mercatanti (Vienna), Giovanni Messina (Palermo), Stefano Montes (Tallin), Alessandro Morello (Stoccolma), Gaetano Sabato (Madrid), Flavia Schiavo (New York City) e Licia Taverna (Parigi), è visitabile presso la Biblioteca della ex Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Palermo in Viale delle Scienze (Ed.14) dal lunedì al giovedì dalle 8:30 alle 17:00 e il venerdì dalle 8:30 alle 14:30.
Genny Ferro