Credit, gli artisti del dollaro in mostra a Palermo

Ascolta l’audio della presentazione della mostra “Credit” il 24 marzo presso Santa Marina Bistrot cliccando sul play della foto principale

Credit, gli artisti del dollaro in mostra a Palermo.

Palermo. All’inizio è stato un gioco. Poi è nata una vera mostra d’arte itinerante che ha coinvolto centinaia di artisti, disegnatori e curiosi.
Pensate ad un dollaro americano, simbolo del capitalismo e dell’identità del popolo USA. Adesso immaginatelo ridisegnato, stravolto o addirittura “profanato” da numerosi avventori che si sono divertiti a creare degli schizzi, delle figure o semplici parole scolpite su una delle banconote più conosciute al mondo.
Il dollaro, per l’appunto, che perde magari il suo valore economico e ne acquista uno del tutto innovativo e culturale.
Il gioco, di cui all’inizio era difficile dare un significato, è nato dall’idea di Gerónimo Martínez Ganzó un ragazzo argentino che, gironzolando per le vie del centro storico di Palermo, si imbatte presso “Lo Studiolo” una ricca bottega d’arte in Corso Vittorio Emanuele. Qui incontra Antonio Curcio, artista e disegnatore palermitano noto per le sue mattonelle “rivoluzionarie” realizzate con il nome di B1. Geronimo, colpito dal fascino anarchico delle opere di Antonio esposte in vetrina, propone allo stesso di realizzare una sua opera su di un dollaro americano.

Geronimo e B1

Così Antonio in arte B1, incuriosito dalla strana proposta, realizza la sua banconota e la pubblica sui social. Grazie al passaparola di B1 i due iniziano ad inviare a conoscenti ed amici dollari “vergini” che di giorno in giorno tornano al mittente con svariati ritocchi creativi fino ad arrivare alla cifra di 116 partecipanti.
Da qui nasce “Credit” una mostra a tappe allestita per la prima volta il 24 marzo presso il SantaMarina Bistrot di Reda Berradì.
Tante sono state le perplessità nel descrivere e presentare questa mostra.
Via via che i dollari crescevano ognuno di essi era “segnato” da piccole opere tutte realizzate con ironia, passione, colore denuncia, poesia ma soprattutto voglia di comunicare. Uno dei tanti dubbi – poi completamente spazzati via dalla forza creativa che è venuta fuori da queste opere – è stato quello di mettersi nei panni del tipico americano patriottico capitalista che si vedeva la propria banconota, simbolo del suo paese, profanata e offesa.
La paura che gli americani si incazzassero e accusassero gli ideatori di vilipendio alla moneta nazionale, era nell’aria, ma fu poi spazzata via in breve tempo.

Ogni banconota, magari ha perso il suo valore economico, ma ne ha acquistato un altro ancora più prezioso: Quello delle idee, dei pensieri dell’arte e della libera espressione.
“Solo le vite ignobili hanno come scopo il denaro” scrive B1nella prima banconota da lui realizzata.
Poi c’è tutta un ondata di espressioni e cose da raccontare: la tratta dei neri, lo sterminio dei bufali, degli indiani, madre natura, il tizio con le corna simbolo della rivolta ignobile di Capitol Hill, Putin, simboli di guerra di pace, di amore.
C’è chi li ha coperti d’oro, chi ci ha disegnato dei fiori, chi scritto delle poesie.
Molti hanno lavorato sull’immagine di George Washington, altri l’hanno sostituita con i loro loghi e segni legati alla propria espressione artistica, altri ancora si sono dedicati al resto della banconota quasi rispettando il valore storico di quel pezzo di carta.

Guarda alcune delle opere in mostra

Riflettendo sulla perdita del valore economico di questi dollari saltano alla mente le “nostre vecchie” mille lire degli anni ottanta e novanta, dell’ immagine di Marco Polo spesso ritoccata con la penna. In alcune di esse si trovavano dei disegni volgari, dei numeri di telefono e pure la lista della spesa.
Beh, quelle mille lire venivano tranquillamente (non sempre) incassate dal gelataio, dalla bancarella di turno o dalla bottega di quartiere.
Chissà se molti di questi dollari abbiano conservato il valore precedente. Ma Questo ai due ideatori interessa poco.
Credits, il titolo della mostra vuol dire “FIDUCIA”.
Fantasticando, è come se la Banca Nazionale degli Stati Uniti abbia concesso a tutti gli artisti questi dollari per poi vedersele ritornare arricchite di colori e messaggi importanti con lo scopo di conservarli nei propri cavò come dei graffiti in omaggio alla propria banconota. Non esageriamo! Una cosa è certa Antonio e Geronimo si sono conosciuti dollaro dopo dollaro, si sono fidati l’uno dell’altro, così come tutti coloro che hanno partecipato si sono fidati dell’idea alquanto strana ed hanno realizzato e messo in piedi una vera raccolta di piccole opere e pensieri utili a riflettere e magari per un attimo a distaccarsi dal solito conformismo di massa.

Il prossimo appuntamento con “Credit”, che sarà arricchita dall’arrivo di altri dollari che si aggiungono strada facendo alla collezione, si terrà mercoledì 13 aprile alle ore 17,30 presso il “Locale” in via Francesco Guardione a Palermo. Visitate la mostra e magari vi ritroverete in mano anche voi un dollaro su cui esprimere il proprio libero pensiero.

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