Arcivescovo Corrado Lorefice: “se chiudiamo i porti, siamo dei disperati”
Palermo. La chiesa palermitana contro la chiusura dei porti.
Il discorso dell’arcivescovo Corrado Lorefice in occasione del Festino di Santa Rosalia tuona nei palazzi del potere. Risuona nelle orecchie di tanti siciliani e italiani che pensano davvero che la chiusura dei porti e le azioni del ministro degli Interni Salvini possa riportare ordine e ricchezza.
Un messaggio , quello di Lorefice, che rimbomba nelle redazioni dei giornali che negli ultimi mesi continuano a raccontare di lunghe odissee e tragedie in mare.
La Chiesa tutta si contrappone alle azioni soltanto propagandistiche che non aiutano il Paese anzi lo rendono schiavo ignorante e sempre più egoista e ipocrita. L’accoglienza rimane l’unica arma contro l’odio e la guerra tra poveri.
“Se fermiamo le navi dei poveri, se chiudiamo i porti, siamo dei disperati – ha detto Lorefice -. Disperiamo della nostra umanità, disperiamo della nostra voglia di vivere, del nostro desiderio di comunione. Tutti dobbiamo sapere che lungo i decenni e, soprattutto, in questi ultimi trent’anni l’Africa, che è il continente più ricco del mondo, è stata sfruttata dall’Occidente, depredata delle sue materie prime. Ce le siamo portate via, anzi le multinazionali l’hanno fatto per noi, senza pagare un soldo. E abbiamo tenuto in vita governi fantoccio, che non fossero in grado di difendere i diritti della gente”.
Sembra che al responsabile del Viminale non sono andate giù le parole dell’alto prelato in occasione del Festino di Santa Rosalia.
Il ministro Salvini ha infatti, così come è solito fare per radunare consensi, replicato sui social:
“Con tutto il rispetto possibile per il pastore di anime – scrive – anziché favorire l’arrivo in Europa dei poveri di tutta l’Africa, il mio dovere al governo è pensare prima ai milioni di poveri italiani. Sbaglio?