Al via il Festival delle Letterature Migranti: “una follia” utile alla mente
Palermo. Al via la quinta edizione del Festival delle Letterature Migranti che, nato nel 2015 a Palermo, si propone anche quest’anno di osservare e meglio comprendere gli effetti che gli spostamenti fisici e immateriali hanno sulle lingue, le letterature e le culture dell’area mediterranea, e quindi, di avviare, tramite una serie di incontri con ospiti nazionali e internazionali, una doverosa riflessione sui cambiamenti e sulle contaminazioni.
La manifestazione, presentata nel corso di una conferenza stampa a Palazzo delle Aquile, promossa dall’Associazione Festival delle Letterature Migranti insieme al Comune di Palermo, alla Regione, all’Università degli Studi di Palermo e a numerosi enti pubblici e privati, si svolgerà dal 9 al 13 ottobre e sarà dedicata a Primo Levi nel centenario dalla nascita e a due intellettuali siciliani scomparsi di recente: Andrea Camilleri e Sebastiano Tusa.
Vari e numerosi sono i momenti di dialogo e raffronto in programma: da quelli eminentemente letterari a quelli dedicati alla musica, al teatro, al cinema, alle arti visive.
La proposta culturale parte, infatti, dalla letteratura, ma non tralascia le altre forme di comunicazione, che nella letteratura trovano nutrimento o che la nutrono a loro volta.
Del resto,“le letterature, lo sappiamo, migrano o non solo: vanno – spiega il direttore artistico della manifestazione, Davide Camarrone – da chi scrive a chi legge, da un tempo ad un altro, da un luogo ad un altro. Persino da un libro all’altro o da un libro allo schermo di uno smartphone o di un cinema. E viceversa, naturalmente”.
Due i temi principali attorno ai quali si confronteranno nel corso dei vari appuntamenti scrittori, studiosi, traduttori, ma anche artisti, attori, musicisti e sulla base dei quali prenderanno vita le cinque sezioni di cui si compone il festival: “ultimanza”, evidentemente incentrato sulla condizione e sul punto di vista degli ultimi e sulla constatazione che la nostra potrebbe essere l’ultima generazione a poter fare affidamento su risorse (apparentemente) inesauribili, e “1492/1942”, due date cruciali che dovrebbero farci riflettere su quanto accade oggi e sull’importanza dell’altro come risorsa e che comprendono un lasso di tempo che dalla cacciata degli ebrei dal Regno di Spagna si conclude con la conferenza di Wannsee, durante la quale un gruppo di gerarchi nazisti misero a punto la “soluzione finale” del problema ebraico, che porterà alla creazione di innumerevoli campi di prigionia e lager, nonché alla gigantesca macchina di sterminio di Auschwitz.
La parte centrale di questo ricchissimo programma, è divisa in sette sezioni principali, vere e proprie scatole narrative che prevedono una serie di incontri letterari, nel corso dei quali, a partire da 28 testi, autori e comunità di discussant, vale a dire autori, critici, docenti, esperti e giornalisti, guarderanno con occhio attento alla realtà e cercheranno di delinearne e interpretarne caratteristiche e contraddizioni.
La maggior parte degli incontri letterari avranno luogo presso il Museo Archeologico Regionale A. Salinas diretto da Caterina Greco e di recente riaperto dopo un significativo lavoro di restauro e ammodernamento.
Tanti gli autori che vi prenderanno parte, tra cui, per esempio, Edith Hall ed Ece TemelKuran, alle quali verrà riconosciuta la cittadinanza onoraria, e poi, tra gli altri, Anthony Cartwright, Alia Malek, Leila Karami, Annalisa Camilli, Filippo Rossi e Shahram Khosravi.
Anche per questa edizione, inoltre, il Festival non coinvolgerà soltanto addetti ai lavori e cultori, ma studenti di ogni età, ai quali saranno dedicati incontri, laboratori e seminari. Particolare attenzione è stata rivolta quest’anno ai giovanissimi bambini della scuola dell’infanzia e delle scuole primarie e secondarie di primo grado, per i quali, in collaborazione con la libreria Dudi e con Officina Creativa Interculturale, è stato sviluppato uno specifico programma.
Per la prima volta è stato poi ideato un seminario di approfondimento per i docenti che, realizzato in collaborazione con il CIDI, prende le mosse dal progetto di Chiara Ingrao “Libri per la scuola di tutti i colori”, volto a nutrire la vita interiore di bambini e ragazzi tramite narrazioni radicate nella realtà e capaci di far volare la fantasia.
Per i ragazzi delle scuole superiori sono previsti, in collaborazione con Strade, il sindacato dei traduttori editoriali, due incontri incentrati sulla figura di Robinson Crusoe, il protagonista del libro di Daniel Defoe, che verrà esaminato e tradotto dal testo originale per focalizzare l’attenzione sull’importanza della traduzione per la diffusione della letteratura.
Infine, per gli studenti universitari il Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università degli Studi di Palermo organizza il seminario Femminile Plurale, nel corso del quale i grandi temi della letteratura saranno affrontati ed esplicitati, sia riportando alla luce i personaggi femminili di alcuni famosi romanzi,sia riflettendo sul nuovo protagonismo delle donne come soggetti di scrittura.
Tra gli eventi da non perdere, all’interno della sezione cinema, coordinata da Andrea Inzerillo, l’incontro con il pluripremiato regista svizzero Markus Imhoof, di cui sarà proiettato l’ultimo film documentario “Eldorado”, racconto emozionante che sul filo dei ricordi crea un ponte temporale tra le migrazioni di ieri e di oggi.
Per la sezione musica, curata da Dario Oliveri, in programma le opere di quattro compositori palermitani assai diversi tra loro: Alessandro scarlatti, Girolamo Arrigo, Giulia Tagliavia e Marco Betta.
“1492/1942 l’editto contro Yudeos, la conferenza di Wannsee e oltre” propone invece l’ascolto di tre partiture tra cui “La cantatata di Hurbinek: prima e seconda sezione (1970) composta da Girolamo Arrigo sui testi di Primo Levi.
Nell’ambito della sezione teatro a cura di Giuseppe Cutino dal titolo “Obbiettivo Futuro” in calendario due appuntamenti: Scene da Antigone e Mediterranea Revolution con lo spettacolo “Scuola Superiore di Rivoluzione”, scritto e diretto da Claudia Puglisi che vedrà in scena l’equipaggio dalla nave Mediterranea Saving Humans.
Saranno invece due gli appuntamenti della sezione arti visive, curata da Agata Polizzi, dedicate al viaggio, agli scambi e alla conoscenza dell’altro.
Si tratta rispettivamente della collettiva di arte urbana X, che comprende i lavori di #ditosinistro (Francesco De Grandi), Fare Ala + Wu Ming 2, Daniele Franzella, LUSSI, Roberta Mazzola e Azzurra Messina, e dell’opera “Stanze”, una video installazione di Gianluca e Massimiliano De Serio, che sarà inaugurata il 13 ottobre alle ore 12:00 presso la sala Strehler del Teatro Biondo e che resterà visibile ben oltre la fine del Festival.
“Il Festival delle Letterature Migranti – ha detto il sindaco Leoluca Orlando – dà spazio ad autori e testi che parlano della mobilità delle idee e delle persone, del loro diritto a spostarsi, e della bellezza degli incontri. Questo avviene con linguaggi e mezzi espressivi diversi, coinvolgendo tutta la città dal centro alle periferie, trasformando Palermo in un museo a cielo aperto”.
“L’edizione di quest’anno – ha dichiarato l’assessore alle Culture Adam Darawsha – si caratterizza per una più stretta collaborazione tra le istituzioni culturali di Palermo, un aspetto a cui come amministrazione teniamo moltissimo perché è il naturale prosieguo di Palermo Capitale 2018 divenuta Palermo Capitale delle CulturE, e perché segno di una continuità di azione ed intenti che produce cambiamento profondo e radicato”.
L’incontro inaugurale del Festival si terrà il 9 ottobre a Villa Trabia, dove dal 2020, entrerà in funzione “La Casa delle Letterature” che, grazie alla sinergia con Strade, diverrà presto un luogo aperto a cittadini, scrittori e traduttori della città, dell’Isola e dell’area euro – mediterranea.
Per maggiori informazioni e per visionare il programma completo visita il sito Festival delle Letterature Migranti
Genny Ferro