Consiglio comunale di Palermo: “questa mozione non s’ha da fare”

Consiglio comunale di Palermo: “questa mozione non s’ha da fare”
Ancora polemiche e divisioni in consiglio comunale riguardo la mozione sulla trascrizione dei figli e figlie delle coppie omogenitoriali.

Il consigliere di AVS Alberto Mangano, equidistante da opposizione e maggioranza.

Palermo. In un Consiglio comunale caratterizzato dal disordine e dai continui rinvii resta ancora al palo la mozione sulla trascrizione dei figli e figlie delle coppie omogenitoriali voluta dal Comitato transpartitico Esistono i diritti.
Dopo oltre 15 mesi di polemiche e dibattiti i consiglieri di maggioranza e opposizione, non sono riusciti, malgrado ci sia stata un’ampia adesione trasversale al testo, a votare lo strumento utile a molte famiglie “arcobaleno”, genitori dello stesso sesso, impossibilitati a registrare i propri figli già nati all’estero nel proprio stato di famiglia.
Il testo punta soltanto a stimolare il Parlamento nazionale a rimuovere la missiva del ministro Piantedosi che vieta ai Comuni tali registrazioni.
Contrari totalmente alla trattazione della mozione Fratelli d’Italia e Lega che, con i rispettivi capigruppo Milazzo e Figuccia, hanno fin dall’inizio dimostrato la loro disapprovazione ritenendo tale discussione “una perdita di tempo”.
Favorevoli, seppur con libertà di voto, i gruppi di Forza Italia e Dc con alcuni consiglieri iscritti al comitato Esistono i diritti.
Inizialmente a frenare il percorso della mozione è stato il mancato coinvolgimento della comunità Lgbtqi+ della città che, dopo alcuni incontri con la conferenza dei Capigruppo, ha prodotto un emendamento alla mozione di cui prima firmataria la consigliera Mariangela Di Gangi del Pd.
Tra le richieste delle famiglie arcobaleno l’attivazione di alcuni servizi di assistenza, un centro di accoglienza per le vittime di omofobia e uno strumento di tutela per persone trans che aspettano anni per avere una rettifica anagrafica.
L’emendamento in questione però ha creato parecchie divisioni all’interno della maggioranza consiliare.
Alcuni consiglieri hanno dimostrato la loro contrarietà a tali richieste in quanto “non inerenti con lo scopo della mozione” e ne hanno chiesto il ritiro.

A placare gli animi e ad evitare i continui rinvii della mozione l’intervento del Sindaco Roberto Lagalla che, sensibile all’approvazione della mozione, ha chiesto di presentare un nuovo emendamento di mediazioneprimo firmatario Domenico Bonanno Dc – con il quale, pur modificando di poco il testo iniziale, avrebbe messo d’accordo tutti.
Nei giorni scorsi, un acceso dibattito in Consiglio comunale, ha evidenziato ancora una volta divisioni e spaccature.
Per il Consigliere Comunale di AVS Alberto Mangano, equidistante da maggioranza e opposizione e primo firmatario della mozione, che si dimostra favorevole all’emendamento voluto dal sindaco Lagalla “la priorità resta quella di dare un segnale importante in tema di diritti provando a dialogare con tutti. Ho grande stima del Sindaco La Galla – ha aggiunto Mangano – in quanto ha fatto sottoscrivere un appello a oltre 70 sindaci della Sicilia contenente gli stessi obbiettivi della mozione proposta dal Comitato”.

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Il consigliere Giovanni Inzerillo di Forza Italia ritiene che “ad ostacolare la trattazione del punto non sono le forze di maggioranza ma l’emendamento presentato dalla capogruppo del Pd che niente ha a che fare con la mozione”.

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Il primo firmatario dell’emendamento di mediazione voluto dal sindaco, il consigliere Domenico Bonanno Dc, evidenzia invece, come “il Consiglio comunale non riesce a trovare una via d’uscita alla trattazione della mozione ostacolata soprattutto da esponenti dell’opposizione”.

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Indicata più volte come responsabile dell’arresto sulla discussione della mozione la Capogruppo Pd Mariangela Di Gangi decide di ritirare i suoi emendamenti “svuotando di fatto un testo che continuerà il suo percorso non tenendo in considerazione le richieste delle famiglie della comunità Lgbtqi+”

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Immediata la replica del consigliere Alberto Mangano: “pur condividendo le posizioni della Di Gangi bisogna intraprendere un processo di mediazione con la maggioranza. Dopo l’approvazione della mozione, che contiene un invito specifico al governo Nazionale, lavoreremo insieme per realizzare tutti quei servizi richiesti dalle comunità arcobaleno che sono soltanto di competenza del Comune”.

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Contrario all’approvazione dell’emendamento proposto dal Sindaco Lagalla il consigliere Giuseppe Miceli del M5S. “Approvando l’emendamento della maggioranza – ha detto Miceli – si snatura il senso della mozione voluta dal Comitato Esistono i Diritti, che ne perde la paternità, e si nega alla comunità Lgbtqi+ la possibilità di arricchire un testo che così proposto sembra perdere la sua consistenza”.

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Sembra ormai certo che l’unica strada che il Consiglio comunale di Palermo seguirà sarà quella dell’approvazione dell’emendamento del Sindaco .
Favorevoli i componenti del Comitato esistono i diritti parte della maggioranza e anche il consigliere Pd Fabio Teresi per cui senza mediazione la mozione non sarà mai approvata.

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Intanto la discussione della mozione riapproderà in aula al primo Consiglio comunale utile e dal Comitato Esistono i diritti “l’augurio di chiudere finalmente questo interminabile calvario”.

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