DaL’1 febbraio studenti in aula: la Sicilia ancora in attesa
Palermo. La zona rossa in Sicilia dovrebbe terminare domenica.
Da lunedì 1 febbraio, passando in zona arancione, le scuole chiuse dalle vacanze di Natale, dovrebbero riaprire con le lezioni in presenza.
I ragazzi dalla seconda media alle superiori dovrebbero rientrare in aula.
Nessuno parla delle Università, che seppur autonome nelle scelte, in questo periodo sono state abbandonate alla didattica on line. Anche Unipa dovrebbe aprire le porte utilizzando il meccanismo del 50% presenza e 50% on line.
L’augurio che la Regione Siciliana e i Comuni siano pronti ad attivare il rientro a scuola, organizzando al meglio bus aggiuntivi per i pendolari, trasporto urbano maggiorato e tutti quei servizi sanitari e di controllo utili ad evitare di chiudere nuovamente le scuole . Comodo starsene in zona rossa evitando di sviluppare idee e iniziative per il lento ma importante ritorno alla normalità.
Bisogna darsi da fare e agire con l’obbiettivo di curare l’ istruzione pubblica fracassata dalla pandemia. La cultura sembra sia stato il sistema più colpito da questo periodo confuso e disastroso che potrà essere sconfitto anche difendendo la nostra identità. Tornare a scuola, e poi al cinema e in teatro è fondamentale per tornare a vivere. Il Comune di Palermo, in vista della riapertura delle scuole l’1 febbraio cerca 300 volontari per assicurare una vigilanza antiassembramenti davanti agli istituti scolastici.
Intanto l’assessore regionale all’Istruzione Roberto Lagalla, intervistato a Radio Time parla di uno possibile slittamento sull’apertura delle scuole superiori: “fatte le giuste valutazioni sanitarie, se dovesse essere rimossa la zona rossa, il primo febbraio entreranno subito in presenza seconda e terza media e contestualmente o subito dopo le scuole superiori”. Il mondo della scuole attende notizie sicure ma soprattutto determinate alla ripresa di tutte le attività con le dovute precauzioni.