Sole Luna Doc Film Fest: i vincitori della XV edizione

Sole Luna Doc Film Fest: i vincitori della XV edizione

Palermo. La contemporaneità e i suoi nodi irrisolti, a un passo da noi quanto a chilometri di distanza. Si chiude la XV edizione di Sole Luna Doc Film Festival e per la prima volta nella storia della rassegna il premio al miglior film va a un documentario italiano e ad una storia girata a Palermo: “La nostra Strada” di Pierfrancesco Li Donni, film già premiato qualche settimana fa al Biografilm di Bologna. Uno sguardo vicino che racconta i sogni, le aspirazioni e la quotidianità di un gruppo di tredicenni del quartiere Zisa, uno di quelli dove, per dirla col regista, “sembra di essere ancora negli anni Novanta”. “Un racconto insieme individuale e corale”, scrive la giuria nelle motivazioni sottolineando “la semplicità e la limpidità della forma linguistica che il film sperimenta”. Il documentario si aggiudica un premio di 3000 euro offerto dalla Fondazione Sicilia.
Colpisce la giuria tra i lungometraggi in concorso anche “Mrs F.” del regista olandese Chris van der Vorm, a cui la giuria ha voluto tributare una menzione speciale.

Un film sulla condizione di vita delle donne in Nigeria raccontata attraverso il progetto artistico dell’attrice afroamericana Ifeoma Fafunwa a Makoko, la più grande baraccopoli sull’acqua del Paese: un’opera chiamata “Hear Word”, basata su storie vere e volta a liberare le donne dalla loro posizione di subordinazione, convincerle a far sentire la loro voce e incoraggiarle a unirsi.
Tanti i titoli premiati in questa edizione. Le altre menzioni della giuria internazionale sono andate ai documentari: “Village of women” dell’armena Tamara Stepanyan per la “miglior regia”; “Anbessa” dell’italo-americana Mo Scarpelli per la “migliore fotografia”; “Out loud” di Tamara Mamon per il “miglior montaggio” realizzato da Uriya Hertz.

Il premio Premio Soundrivemotion al Miglior sound design, è stato assegnato da Joe Schievano invece al film “Campo” di Tiago Hespanha. “Un progetto ambizioso – si legge nella motivazione – dove immagine suono e musica camminano insieme intrecciati. E ci portano tra situazioni mitologiche, di guerra, mondi lontani e trascendenza. La musica collega tutti questi mondi e la rende coprotagonista”.
Ancora, il Premio della giuria Nuovi Italiani per il miglior cortometraggio, formata da migranti impegnati a Palermo in progetti artistici e sociali, è andato a: “Harmony for after war” degli spagnoli Pablo Tosco e Migue Roth.
Un film premiato “per il messaggio che trasmette e la storia che racconta, che ha emozionato tutti – scrivono nella motivazione i giurati – perché ricorda a tutti noi che non ci si deve arrendere quando la vita diventa difficile, ma bisogna affrontare le difficoltà e seguire sempre le proprie passioni, come fanno i protagonisti del film”.
Il Premio Sole Luna assegnato dalla presidente del Festival, Lucia Gotti Venturato va quest’anno al corto di animazione “Makun (no llores): Dibujos en un C.I.E.” di Emilio Martí che racconta la vita di tanti giovani nei Centri di detenzione per migranti in Europa.
La motivazione: “In un momento storico in cui l’emergenza COVID ha oscurato ogni orrore di guerre, povertà, migrazioni, Makun, vuole ricordare con forza che in Europa, nei Centri di Detenzione per Immigrati, si violano quotidianamente i diritti delle persone mortificandone legalmente la loro dignità. Il documentario si segnala inoltre per l’originalità della scelta stilistica e narrativa e per la forza delle voci narranti che diventano atto d’accusa corale”.
Infine, il Premio del Pubblico è andato al film “Marceline. A woman. A century” di Cordelia Dvorák, film biografico su Marceline Loridan Ivens sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti e attivista politica fino a diventare una regista politicamente impegnata.

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