Cantieri lumaca, Musumeci chiede risarcimento all’Anas

Ascolta l’intervento del governatore Nello Musumeci e dell’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone, cliccando sul play della foto principale

Cantieri lumaca, Musumeci chiede risarcimento danni all’Anas

Palermo. La Sicilia chiede i danni, “economici e di immagine”, ad Anas e la trascina in tribunale.
“Oggi – dice il presidente della Regione, Nello Musumeci – vogliamo porre fine a una attesa lunga estenuante improntata e dettata da garbo istituzionale nei confronti della più grande azienda dello Stato, l’Anas.
Abbiamo atteso due anni e mezzo sperando che qualcosa cambiasse e invece ci siamo resi conto di quanto inutile fosse se non dannoso, il trascorrere del tempo. Ora apriamo una vertenza che formalizziamo con un apposito atto deliberativo che tra qualche ora sarà adottato dalla giunta.

Perchè l’Anas è vergognosamente inadempiente nei confronti della Sicilia”.
Dà battaglia il governatore che non nasconde l’amarezza e la rabbia per i ritardi in lavori cruciali, come quelli per la riapertura del viadotto Himera, lungo l’autostrada A19 Palermo-Catania, impercorribile da cinque anni dopo un cedimento strutturale.
“In Sicilia l’Anas è vergognosamente inadempiente – ribadisce – per questo motivo affidiamo a un gruppo di avvocati il compito della relazione per quantificare il danni economici e di immagine che l’Anas ha procurato alla nostra Isola. Il 15 giugno il pool ci fornirà l’esito dei lavori e noi procederemo di conseguenza giudizialmente”.
Musumeci chiede di poter commissariare delle opere. Le dieci opere per le quali il governo Musumeci chiede poteri commissariali al premier Conte sono: la variante della statale 115Trapani-Mazara del Vallo; lo scorrimento veloce Licodia Eubea-Libertinia; la variante di Nicosia; la tratta Agrigento-Palermo; la tangenziale di Gela; la “strada degli scrittori” ad Agrigento; l’ammodernamento della Adrano-Catania; la Ragusa-Catania; l’ospedale di Siracusa; la cittadella della cultura a Messina.

Nel pomeriggio non si è fatta attendere la replica dell’Anas:
“L‘Anas – si legge in una nota – si vede costretta a replicare alla Regione Siciliana per l’ennesimo attacco ingiustificato e privo di rispondenza ai fatti reali. L’attacco, peraltro, risulta sorprendente alla luce della costante azione informativa che Anas dedica alla Regione su tutte le attività aziendali nell’isola e sulle criticità che gestisce quotidianamente con grande impegno. Il lavoro svolto da Anas e la dedizione dei suoi dipendenti non può essere vanificato da notizie prive di fondamento e lesive dell’immagine aziendale”.
“La produzione complessiva per lavori di manutenzione programmata è stata di circa 65 milioni nel 2017 – spiega la nota-, 85 milioni nel il 2018 e altrettanto nel 2019, triplicando la produzione media degli anni 2014-2016. Tra i principali cantieri ultimati possiamo citare i viadotti Morello, Cozzo Rocca, Mulini, sull’A19, la galleria Segesta sull’A29, i lavori di ripristino degli impianti di illuminazione, ventilazione e di sicurezza sull’autostrada Catania-Siracusa, il viadotto Petrulla sulla SS626 dir, i viadotti Belice e Verdura sulla SS115, il consolidamento del ponte Cinque Archi sulla SS121, il risanamento del viadotto Morello sulla SS122. Oltre la metà degli interventi attualmente in corso è operativa su cantieri di autostrade in gestione diretta Anas, per circa 130 milioni di euro e, di questi, larga parte sono assorbiti dall’autostrada A19 “Palermo-Catania” per la quale è in corso, come noto, un piano di investimenti da oltre 850 milioni di euro.
“Ad oggi, lungo l’A19, è stata realizzata una quota di investimento corrispondente a circa 208 milioni di euro – prosegue l’Anas -. Per quanto riguarda la ricostruzione del viadotto Imera, – che, è bene ricordarlo, fu danneggiato a causa di un movimento franoso che la Regione avrebbe dovuto monitorare, contenere e mitigare, e per il quale Anas si riserva di adire le vie legali nei confronti della stessa Regione – gli interventi in corso, per un investimento complessivo pari a 11 milioni di euro, sono in dirittura d’arrivo con ultimazione prevista in estate, in ritardo di qualche mese rispetto al cronoprogramma originario per cause che sono assolutamente indipendenti dalla volontà di Anas“.
“Come spiegato svariate volte – conclude la nota -, il paragone con i tempi di realizzazione del viadotto Morandi di Genova non ha alcun senso, poiché quest’ultimo ha potuto beneficiare di procedure commissariali in deroga alle procedure ordinarie, oltre che di un costo al metro quadrato pari a 2,5 volte quello sostenuto per la realizzazione del ponte Imera“.

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