Il governo impugna la legge siciliana sul taglio dei vitalizi

Il governo impugna la legge siciliana sul taglio dei vitalizi, tutto da rifare

Roma. Il Consiglio dei ministri ha deliberato di impugnare la legge della Regione Siciliana dello scorso novembre sugli assegni vitalizi.
Lo si legge nel comunicato di Palazzo Chigi al termine del Cdm.
Alcune “disposizioni riguardanti i trattamenti previdenziali e i vitalizi del Presidente della Regione, dei Consiglieri e degli Assessori regionali violano – si legge – il principio di uguaglianza e ragionevolezza, sancito dalla Costituzione, nonché i principi di coordinamento della finanza pubblica e di leale collaborazione”.
La legge approvata all’Ars e per la quale si era fortemente battuto il presidente dell’assemblea Gianfranco Micciché era stato ampiamente criticato dai parlamentari regionali del M5s che – pur contribuendo all’approvazione tra astensioni e voti favorevoli – lo aveva definito “ridicolo” perché molto meno rigido di quello adottato in tutte le regioni e lontanissimo da quanto stabilito prima in sede di conferenza Stato-Regioni e poi dalla conferenza dei presidenti dei consigli regionali.
Il M5s aveva anche consegnare a Luigi Di Maio, nel corso della sua visita in Sicilia, una dettaglia relazione, che metteva in fila le tantissime criticità della legge.
Tra queste il fatto che risparmio, che si attesta a meno di un terzo di quello possibile, resterà nelle casse dell’Ars e, pertanto, di esso non beneficerebbero i siciliani, il fatto che la legge non va ad incidere sui vitalizi più costosi e il fatto che fosse temporaneo ovvero che durasse solo 5 anni.
“L’aspetto importante, direi fondamentale, è che questa norma finalmente in qualche maniera arrivi alla Corte costituzionale, che potrà dire la sua sulla validità o meno del meccanismo”. Il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè, insiste sulla bontà della legge approvata dal Parlamento regionale a novembre e ora impugnata dal Consiglio dei ministri:
“Ora – dice all’AdnKronos – spetta al presidente della Regione decidere se opporre resistenza. Noi la legge per adesso non la cambiamo. Se il dubbio del Consiglio dei ministri è sulla temporalità, la legge resta comunque valida. Già lo è adesso, siamo al secondo mese di tagli dei vitalizi, come stabilito dal disegno di legge”.
Per Miccichè “una volta che alla Consulta arriva una legge sul taglio dei vitalizi, qualunque essa sia, dovrà pronunciarsi sull’insieme dell’impianto – aggiunge – e non è escluso che dica che sia incostituzionale il taglio. Finora non c’è stato nessun ricorso, non lo avevano fatto Camera e Senato e neppure le altre 19 Regioni che hanno supinamente accettato l’impianto”

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