Delusioni e speranze degli ex sportellisti da anni senza lavoro
Palermo. A partire dal 1996 si sono sempre occupati di politiche attive del lavoro, hanno maturato un’esperienza sul campo, portando avanti per conto della Regione Siciliana importanti progetti come garanzia giovani, incrociando numerose richieste di domanda e offerta tra aziende del territorio e giovani lavoratori.
Un’esperienza che però non è mai stata ripagata in termini di continuità e che adesso li ha trasformati in veri disoccupati.
Si tratta dei circa 1.600 ex sportellisti multifunzionali che dal 2015 si ritrovano senza un briciolo di occupazione e chiedono al governo nazionale e regionale di trovare soluzioni utili a risolvere una vertenza oramai sprofondata nella disperazione.
A riaccendere le speranze degli ex sportellisti sono i concorsi che usciranno in primavera per il potenziamento degli Uffici per l’Impiego della Regione Siciliana.
Un occasione per rientrare in gioco, mettendo sul tavolo conoscenze e professionalità.
Una strada tutta in salita visto che la politica finora sembra averli dimenticati.
Basterebbe che nell’imminente bando di concorso siano inserite alcuni requisiti che permetterebbero ai tanti ex sportellisti di giocarsi una nuova carta, come ad esempio 35 mesi di esperienza nel mondo delle politiche attive del lavoro e la quantificazione in percentuale della professionalità da loro già maturata.
Tutte richieste di cui attendono ancora risposta.
Intanto il bando dovrà uscire in primavera e per gli ex sportellisti i tempi stringono, viste anche le delusioni che sembrano susseguirsi di continuo.
“Ci avevano aperto uno spiraglio per gestire almeno in Sicilia l’immissione al lavoro dei soggetti che percepiscono il reddito di cittadinanza – ha sottolineato Adriana Vitale degli ex sportellisti liberi (ndr Ascolta l’intervista) – ma poi si sono inventati il concorso dei navigator. Ci avevano assicurato da Roma delle misure di accompagnamento alla pensione che avrebbe snellito il nostro albo di 1600 lavoratori di cui molti con oltre cinquant’anni di età, ma ancora nulla di fatto.
Siamo delusi e abbandonati – ha aggiunto Vitale – e chiediamo per l’ennesima volta uno spiraglio che possa permetterci di vivere dignitosamente”.
L’esito negativo ai prepensionamenti ha provocato ieri un’occupazione simbolica della sala Bonsignore dell’assessorato regionale alla Famiglia. Un’azione che evidenzia la disperazione di lavoratori per cui la Regione in passato ha investito e che adesso ha lasciato in mezzo ad una strada.