Interventi in ordine di ascolto: Caterina Loria, Liborio Martorana, Fabio D’Anna.
Ben vengano le sardine siciliane, con idee di sinistra
Palermo. Ben vengano le sardine siciliane. Ben venga che siano vicini alle idee della sinistra italiana, oramai allo sbando.
Ben vangano i cori e gli slogan contro l’odio, il razzismo e l’ipocrisia politica.
Il diffondersi di partiti sovranisti e populisti ha fatto male ad un Paese che si scopre debole, ignorante ed esageratamente legato ai social, visti come unici mezzi per divulgare il successo, attraverso una propaganda di basso livello che fa breccia su migliaia e migliaia di persone, che magari non leggono i giornali, non conoscono la storia e soprattutto vivono in una condizione di precarietà lavorativa e culturale. Ben vengano le sardine, utili a far soffiare un vento nuovo in una sinistra che sembra non avere più idee.
Con i movimenti spontanei la gente scende in piazza, canta Bella Ciao e sogna un Paese migliore.
In tanti ricordano le piazze dei “grillini” prima di entrare in parlamento Adesso si ritrovano delusi sotto il simbolo di una sardina, non solo schiacciata dalla massiccia presenza di manifestanti, ma stritolata da una politica che non piace e che sembra non aver mai cambiato direzione: ipocrisia, raccomandazioni, poteri occulti, inefficienza e soprattutto tante parole bombardate sui social per pura propaganda.
Servono i contenuti e soprattutto servono i politici che si danno da fare e che magari provino ad essere più riservati e silenziosi provando a frenare l’infinita accozzaglia di parole inutili e false di questo triste presente.
Ben vengano le sardine, anche se per forma e slogan o appartenenze vicine alla sinistra.
Magari potessero risvegliare l’entusiasmo di un tempo. Staremo a vedere. Intanto godiamoci le nostre piazze, nella speranza che i tanto amati pesci si trasformino, in una proposta concreta di vero cambiamento.
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