“Uomini, Luoghi, Storie” in mostra a Palermo

Ascolta l’intervista a Vincenzo Cucco dell’associazione culturale Enzo La Grua

Palermo. “Uomini, Luoghi, Storie” è il titolo della mostra collettiva di fotografia a cura di Fosca Miceli che, inaugurata all’interno di Palazzo Sant’Elia lo scorso 11 maggio in occasione dell’ottava edizione della Settimana delle Culture, presenta attraverso diversi sguardi una variegata e stimolante rappresentazione del mondo in cui viviamo.
Vari gli spunti di riflessione forniti, per esempio, dalla serie di fotografie proposta dall’Associazione Culturale Enzo La Grua di Castelbuono che, impegnata sin dalla sua fondazione nella promozione di qualsiasi attività volta alla valorizzazione della cultura, tra cui in particolare il “Concorso Nazionale di Fotografia Città di Castelbuono Premio Giovani Enzo La Grua”, ha esposto una selezione delle migliori fotografie premiate nell’ambito del tema “Libero”, sezione colore, nelle varie edizioni del medesimo concorso.

Persone vere o ironicamente immaginate, riflesse o astratte, iconiche o incantevolmente comuni, e poi i luoghi, gli ambienti urbani e non, variamente e sottilmente riportati, si susseguono in queste immagini, regalandoci una bella emozione e componendo quell’unico e suggestivo quadro di turbinanti colori che è la vita. Gli autori delle opere in mostra sono Francesco Alloro, Andrea Rampon, Michele Febbrarino, Giorgio Maggi, Marcello Gambini, Alessandro Savarese, Vincenzo Montalbano, Fabio Marigliano, Enrico Doria, Umberto Coa, Sandro Bertola, Francesca Salice, Maurizio Consentino, Michele Di Donato, Michele Ginevra.
La manifestazione, uno degli eventi più attesi dell’estate castelbuonese, si rinnova ogni anno, offrendo un contributo significativo allo sviluppo turistico e culturale della graziosa cittadina.
Tematica di punta della nuova edizione del Concorso/mostra, al quale attualmente è possibile partecipare fino al 30/06/2019, è la “street art”, una forma d’arte che può spaziare dalla pittura alla scultura a qualsiasi altra forma di intrattenimento e che ha come palcoscenico ideale la strada perché chiunque possa fruirla al di là di qualsiasi vincolo o schema precostituito.

Di diversa natura è il lavoro dal titolo “I figli della strada” del fotografo e videomaker Bernardo Giannone, che attraverso una serie di immagini rigorosamente in bianco e nero, parte di un progetto di più ampio respiro, ha voluto indagare il rapporto tra la Sicilia e la Tunisia e più in generale quello, apparentemente inconciliabile, tra il mondo islamico e quello cristiano.
Non a caso “il progetto prende il nome – afferma lo stesso autore – dalla definizione che nelle culture islamiche è utilizzata per indicare i viandanti, i nomadi, i viaggiatori verso i quali si deve porre particolare rispetto e ospitale attenzione perché, provenienti da mondi altri, apportano nuove conoscenze e potenziali amicizie”.

La modernissima New York è, invece, il soggetto del progetto fotografico dal titolo “Frequenze New York” del palermitano Fabio Alfano, in cui le strade e i grattacieli della città, colpiti da una luce radiosa, accecante, e spesso rivisitati e filtrati attraverso una sovrastruttura di colore intenso e metallico, si rivelano in tutta la loro potente essenza.
Bella e sorprendente come sempre, New York seduce lo sguardo del visitatore per la perfezione dei suoi grattacieli che, sede di un irriducibile dinamismo, come giganti inermi sovrastano l’ambiente urbano, facendo da tramite tra terra e cielo, tra i cittadini e le loro idee più alte.

Sempre la città, con i suoi spazi complessi e rivelatori, è il soggetto del progetto fotografico, dal titolo “Commistioni”, che la fotografa Letizia Palagonia ha sviluppato in varie città europee nel corso di vent’anni nel tentativo di cogliere all’interno delle stesse quelle tracce, quei simboli, quei caratteri distintivi che sono propri della gente che ogni giorno le attraversa e le vive.
A tale scopo “le città – spiega l’autrice – sono ritratte senza filtri e correzioni, senza eliminare le imperfezioni che l’intervento dell’uomo inevitabilmente aggiunge per motivi pratici e necessità, per incuria o anche solo con l’intento di lasciare un segno identitario”.
Ecco che il paesaggio urbano si configura in tal senso come “un autoritratto della civiltà che lo abita”, di cui, nel contempo, preserva e promuove l’identità.
Fulcro dell’intera mostra sono, insomma, “storie di uomini e di luoghi e uomini – afferma Fosca Miceli – le cui storie danno vita ai luoghi”.

La mostra sarà visitabile fino al 28 luglio presso Palazzo Sant’Elia, in via Maqueda 81, dal martedì al venerdì dalle 9:30 alle 13:30 e dalle 15:30 alle 18:30, mentre il sabato e la domenica dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 19:00.
Foto di copertina di Maurizio Consentino

Genny Ferro

Partecipa alla discussione