Settimana delle Culture: l’arte invade Palazzo Sant’Elia
Palermo. Sollievo per gli occhi e nutrimento per l’anima sono le mostre attualmente visitabili all’interno del cinquecentesco palazzo Sant’Elia di Palermo, che sabato 11 maggio, nell’ambito della Settimana delle Culture, giunta alla sua VIII edizione, ha aperto contemporaneamente i suoi spazi a esposizioni e linguaggi differenti, candidandosi, così, a diventare uno dei poli culturali più importanti della città.
Tra le mostre proposte, “La Bellezza Ritrovata – A shot for hope” del fotografo palermitano Charley Fazio e a cura di Titti Di Vito ci ha inaspettatamente sorpreso per la straordinaria e toccante semplicità con cui l’autore, impegnato da anni in missioni umanitarie al confine tra Turchia e Siria, è riuscito a ritrarre i bambini siriani che, lasciato il proprio paese, devastato dal perenne imperversare della guerra, si trovano oggi nella città turca di Kilis, dove sono costretti a vivere in alloggi di fortuna senza alcuna prospettiva se non quella della pura sopravvivenza.
Charley Fazio ha voluto dare un volto a questi bambini, cercando, però, non solo di denunciarne le difficili condizioni di vita, ma di metterne in luce la delicata bellezza. Bellezza che traspare anche dagli scatti realizzati dagli stessi bambini e che fanno parte del secondo nucleo di immagini di cui è composta la medesima mostra.
Charley Fazio ha pensato bene, infatti, di proporre loro, attraverso l’uso di una macchina fotografica a sviluppo istantaneo, di raccontare il mondo con i propri occhi. Ne è scaturita una serie di fotografie raffiguranti i soggetti più vari, dai giocattoli ai ritratti dei familiari, dagli animali alle strade del quartiere, evidenti esternazioni di un unico desiderio: esserci, esserci nonostante tutto.
Di particolare interesse è, poi, “Utopia”, la mostra fotografica del palermitano Carlo Bevilacqua, che frutto di cinque anni di intenso lavoro, raccoglie un corpus affascinante di immagini scattate dall’autore nei più disparati angoli del mondo alla ricerca di comunità o di singoli individui, che, allo stile di vita comunemente accettato dalla società odierna, hanno preferito e sostituito un modo alternativo di concepire e di vivere la propria esistenza.
“Utopia” è un viaggio attraverso le storie e le straordinarie imprese di uomini, che, a dispetto di qualsiasi limite o regola, hanno fatto dei propri desideri, dei propri sogni , delle realtà possibili, umanamente concretizzabili, delle realtà, certo, non sempre perfette, ma comunque fondate sulla condivisione di principi altruistici ed egalitari, nonché sul rispetto della natura, la cui salvaguardia ne è spesso l’obiettivo precipuo.
Il progetto, ideato dall’autore dopo aver visitato il villaggio di Slab City, nel deserto della California, che, creato negli anni Cinquanta sul luogo dove in origine sorgeva una base dei marines, rappresenta ancora oggi un raro rifugio per chi è costretto o ha scelto di vivere ai margini della società, ci conduce all’interno di diverse comunità accomunate spesso da intenti e istanze similari: dalla comunità eco spirituale di Damanhur in Italia, a quelle di Mandarom in Francia e di Auroville in India, da Spirit Land in Galles alla Comunità degli Elfi in Toscana, al villaggio socialista di Marinaleda in Andalusia, da Christiania nel cuore di Copenaghen in Danimarca, la più famosa delle comunità hippie urbane, a Uzupis il quartiere degli artisti di Vilnius in Lituania. Dagli insediamenti negli Stati Uniti, come Yogaville, Twin Oaks, The Farm, Green Bank, Arcosanti, Eliphante ed Earthship, fino ad imprese come quella di Mulai che da solo ha piantato una foresta di 1500 ettari su un’isola di sabbia nei pressi del fiume Brahmaputra, in India.
È davvero possibile, quindi, riuscire a creare un sistema di vita in cui gli uomini possano vivere in armonia tra di loro e con l’ambiente circostante? Un’utopia rimane sempre qualcosa di irraggiungibile, altrimenti non sarebbe un’utopia, ma, come ci suggerisce lo stesso autore, un’utopia può essere vista anche come una direzione verso la quale andare, come un obiettivo lontano, ma che, nel tentativo di raggiungerlo, ci permette di migliorarci, di riconoscere i nostri limiti e di superarli. È semmai in questo senso che un’utopia può acquisire un nuova accezione e tradursi in un sogno potenzialmente realizzabile.
Ma non finisce qui. Sempre Palazzo Sant’Elia ospita “China Art Now”, la grande collettiva di 14 artisti cinesi, a cura di Giacomo Fanale, che permette di gettare un occhio approfondito su un paese che soltanto di recente si è affacciato all’arte internazionale;
“Nuova Genesi/Sierra Leone” in cui Sebastiano Cosimo Auteri racconta attraverso immagini felici un paese poverissimo, appena uscito dalla guerra civile, che trova il coraggio di reagire e di guardare al futuro con rinnovata speranza;
“What if that is all real?”, un reportage fantastico su “Burning Man”, il festival dell’effimero nel deserto del Nevada, firmato dalla giovane fotografa palermitana, ormai di stanza a New York, Flaminia Fanale;
infine, la collettiva, a cura di Fosca Miceli, dal titolo “Uomini, Luoghi, Storie”, che presenta una selezione degli scatti dei partecipanti al concorso fotografico Enzo La Grua di Castelbuono e i lavori di Fabio Alfano, Bernardo Giannone, Letizia Palagonia.
Insomma, nella Settimana delle Culture l’arte invade Palazzo Sant’Elia, come pure l’intera città, “una città che – come ha sottolineato il sindaco Leoluca Orlando – non è più capitale della cultura, ma è diventata città di culturE”.
Tutte le mostre appena citate saranno aperte in via Maqueda 81 fino al 28 luglio, dal martedì al venerdì dalle 9:30 alle 13:30 e dalle 15:30 alle 18:30, mentre il sabato e la domenica dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 19:00. Per maggiori informazioni visita il sito Settimana delle Culture
Genny Ferro