Ascolta l’intervento di Alessandra Sciurba portavoce di Mediterranea cliccando sul play della foto principale
Mare Jonio contro direttiva Salvini: “Guardia costiera libica inadeguata”
Palermo. Chi è la Guardia costiera libica? E’ in grado di poter effettuare operazioni di soccorso in mare? Ha la stessa credibilità ed efficienza di quella italiana?
Di certo in Libia non c’è mai stata una democrazia e oggi si combatte una guerra che da tempo ha lacerato un Paese il cui l’ultimo pensiero è quello di salvare i migranti.
Lo documentano i famosi filmati girati nei lager, mascherati da centri di accoglienza, voluti fin dal 2017 dal governo Gentiloni e dal ministro Minniti.
Lo documentano le varie testimonianze dei migranti che riescono ad arrivare vivi nei porti sicuri ma lontani dalla Libia.
Eppure l’attuale ministro Salvini continua su questa strada propagandando le sue teorie anti – immigrazione che si trasformano in leggi e in direttive restrittive e “diffamanti” nei confronti delle Ong che nel Mediterraneo salvano vite umane.
Non ultima la missiva inviata alla nave Mare Jonio della Mediterranea Saving Human dove il Viminale invita l’equipaggio a “non reiterare in condotte illegali”.
Si tratta della direttiva ad ‘navem’ in cui il ministro dell’Interno Matteo Salvini chiede di verificare che Mare Jonio rispetti “le prerogative di coordinamento delle Autorità straniere legittimamente titolate ai sensi della vigente normativa internazionale al coordinamento delle operazioni”.
Non ci stanno i volontari della Mare Jonio che in una conferenza stampa alla presenza del sindaco di Palermo Leoluca Orlando hanno invece messo in luce le inefficienze e il caos delle autorità straniere libiche in ambito di soccorso in mare .
Con un video di 19 minuti, la piattaforma Mediterranea ha mostrato le comunicazioni intercorse tra la Guardia costiera italiana e quella libica prima del soccorso in mare dei 55 migranti, poi effettuato dalla Mare Jonio il 18 marzo scorso.
Nel video, pubblicato e inviato anche alla Procura di Agrigento, che ha iscritto nel registro degli indagati Luca Casarini capo missione e il comandante della Nave Jonio Pietro Marrone per concorso in favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, si evidenziano le gravi carenze della cosiddetta guardia costiera libica in termini di soccorso e tutta l’inadeguatezza del suo equipaggio che si identifica con nome fittizzi senza credibilità.
Per Alessandra Sciurba, portavoce della Mare Jonio “non possiamo accettare che si continuino ad affidare vite umane a una forza il cui operato è discutibile mentre è certo che la Libia è in una situazione di guerra e quindi non rappresenti un porto sicuro”.
Poi la portavoce di Mediterranea ha preso le difese della Guardia costiera italiana. “Loro – ha raccontato -sono gente di mare e soffrono per quello che sta avvenendo. Anonimamente è stato rappresentato un forte disagio”.
Riguardo alla direttiva Salvini la Sciurba ci tiene a precisare che la “Mare Jonio ha sempre rispettato le regole di navigazione”.