Il no di Micciché al taglio dei vitalizi in Sicilia
Palermo. Niente tagli dei vitalizi in Sicilia, così come previsto dalla Finanziaria nazionale che impone a tutte le regioni il taglio delle pensioni agli ex deputati.
Una presa di posizione del presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè che rischia di innescare polemiche e critiche in un parlamento siciliano non certo famoso per riduzione degli sprechi.
“Non sono disponibile a tagliare i vitalizi dei deputati regionali come ha fatto Fico alla Camera – ha detto Gianfranco Micciché, presidente dell’Assemblea regionale siciliana -sono invece disponibile a studiare un diverso sistema di tagli, tenendo conto delle tante persone perbene che hanno dato il meglio di se stessi a questa regione.
A loro sarebbero andati, con il metodo Fico, 600 euro. Se l’Ars ritiene di fare così mi sfiduci. Non posso consentire il massacro sociale di persone – ha aggiunto il presidente dell’Ars sempre facendo riferimento agli ex parlamentari che godono del vitalizio – che hanno solo la colpa di avere servito questa terra. Peraltro si farebbe un regalo ai ladri che proprio perché rubano non hanno bisogno di vitalizi”.
Parole quelle di Miccichè che preoccupano il presidente della Regione Siciliana che conti alla mano, senza riduzione delle pensioni dovrà affrontare il taglio dei contributi statali. Infatti alle regioni che non ridurranno le pensioni agli ex deputati, così come avvenuto per Camera e Senato, saranno tagliati i finanziamenti.
La Regione Siciliana, se l’Ars non varasse la riduzione degli assegni, perderebbe circa 70 milioni di euro di trasferimenti statali.
Una batosta che il governo, vista l’ultima finanziaria lacrime e sangue, non può permettersi.
Per il M5s “Micciché rappresenta il vero volto dell’assemblea Regionale Siciliana, anacronistica. E’ evidente che si sta sfiduciando da solo”. A dichiarato il capogruppo del Movimento 5 Stelle all’Ars Francesco Cappello.