Noa, dall’amore per Bach alla solidarietà per i migranti

Noa, dall’amore per Bach alla solidarietà per i migranti

Palermo. Noa, l’ambasciatrice di pace, e commendatore della Repubblica italiana, canta Bach e inaugura la stagione serale degli Amici della Musica, domani sera 29 gennaio alle 20,45 al Politeama Garibaldi con un programma inusuale, interamente dedicato al genio tedesco.
“Letters to Bach” è il titolo del concerto e del nuovo album, prodotto da Quincy Jones, che uscirà a marzo, presentato in prima europea a Palermo dalla cantante israeliana.
Ma come nasce l’amore per un compositore del ‘600? Bach è padre di ogni jazzista che si rispetti, e in Sicilia Noa ha iniziato la sua carriera 27 anni fa.

“E’ un progetto molto diverso dalle mie solite strade – spiega – ma ho deciso di inchinarmi a Bach, un genio che è un Everest, e qui il punto non è scalare la montagna, ma scalare la montagna di se stessi. Bach è assolutamente moderno, e io ero ossessionata dalla sua musica”.
In conferenza stampa Noa intona l’aria sulla quarta corda, e aggiunge: “Le liriche sono in inglese, ma ho voluto esprimere qualcosa in ebraico. In programma è previsto il suo classico repertorio e non mancheranno “La vita è bella” e un brano classico della musica siciliana, “Nun durmiti chiù”.
Poi chiuderà con l’“Ave Maria”, che di recente al Quirinale aveva dedicato al presidente Mattarella.
A proposito del problema dei migranti Noa osserva: “La paura è il fondamento per i regimi, per la repressione delle libertà, quando diventa strumento per odiare l’altro cosa possiamo fare? Non cedere alla paura, non è così che si fermeranno i fenomeni migratori. Ma resta per tutti non solo il dovere dell’osservanza delle leggi, ma anche la necessità della compassione, della solidarietà umana che è ben più importante di qualunque ideologia politica”.
Noa ha chiamato il suo secondo figlio Enea, non conosce Virgilio, ma ora sa che Enea era un migrante e che è padre di tutti gli italiani. (ANSA)

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