In mostra a Palermo #18Esplorazioni Nuove Mappe per la fotografia
Palermo. In questi giorni a Palermo in una piccola e deliziosa chiesa barocca, sede di Eglise, la fucina creativa dell’associazione socioculturale palermitana, è possibile visitare la mostra a cura di Benedetta Donato dal titolo #18Esplorazioni. Nuove mappe per la fotografia, che, giunta al suo secondo momento espositivo, ha come principale filo conduttore la Sicilia, che i diversi artisti coinvolti, 17 per la precisione, con grande sensibilità e identica premura hanno esplorato e tradotto attraverso una variegata e personale visione.
Come ci spiega Iole Carollo, che, insieme ad Alberto Gandolfo e Peppe Tornetta, è uno dei soci fondatori di Èglise, “#18Esplorazioni.Nuove mappe per la fotografia”, è il primo autentico progetto dell’Associazione socioculturale palermitana, che da oltre due anni lavora nel campo delle arti visive occupandosi in particolare dell’organizzazione di mostre e conversazioni fotografiche, della presentazione di libri fotografici, di workshop, di letture portfolio, e di tutto quello, insomma, che riguarda questo specifico settore.
I lavori dei 17 autori, ai quali si aggiunge il sapiente punto di vista della curatrice Benedetta Donato, sono stati pensati come parte di un stimolante percorso espositivo che, sebbene contrassegnato da un’unica ideale matrice, si è concretizzato nella messa in atto di due distinte mostre.
Scelta, quest’ultima, che si è rivelata vincente e che è stata dettata – ci spiega la stessa Benedetta Donato – sia dall’esigenza di mettere in relazione solo quelle opere che più efficacemente di altre riuscivano a dialogare tra di loro sia al fine di consentire una migliore e durevole fruizione delle stesse.
La prima mostra, che ha avuto luogo dal 21 settembre al 21 ottobre e che ha avuto come partner di riguardo Enrico Stefanelli, direttore del Photolux Festival di Lucca, ha visto la partecipazione di Simona Bonanno (Chains of Silence), Gianni Cipriano (Where is my Brother?), Francesco Faraci (Atlante Umano Siciliano), Cristina Faramo (Volcanic Island), Alberto Gandolfo (Quello che resta), Salvatore Di Gregorio (Mirabella Project), Roselena Ramistella (Rochì), Dodo Veneziano (Brandelli del tempo).
Venerdì 16 novembre è stata, invece, inaugurata la seconda mostra, che sarà visitabile fino al 16 dicembre e i cui protagonisti sono Alberto Alicata (The Little Saint), Iole Carollo (Out of Africa), Nino Cannizzaro (Le Detroit Perdu), Fabio Florio (Rusted), Giuseppe Iannello (Gibellina 1968), Claudio Majorana (The Head of the Lion), Francesco Malavolta (Linea di Confine), Ornella Mazzola (Females), Luca Savettiere (Piemonte Messina).
Espressione di una verità interiore che si affaccia nitida sul piano del riquadro fotografico, le opere di questi autori, che potremmo definire “emergenti”, sono frammenti, segni, mappe esplicative di una realtà che difficilmente può essere compresa con un solo colpo d’occhio ed espressa in un’unica soluzione. La Sicilia è il terreno fertile e in continuo mutamento dal quale ogni fotografo è partito o si è ricollegato, restituendone, come ha sottolineato sempre Benedetta Donato, una rappresentazione inedita, fresca, sicuramente diversa da quella convenzionale alla quale siamo tutti abituati e che ci deriva dal lavoro di grandi fotografi, che, nel passato, hanno documentato di questa terra i molteplici e, talvolta, controversi aspetti, producendo delle immagini emblematiche, che, inevitabilmente, sono entrate a far parte del nostro patrimonio culturale.
Nuovi scenari per la fotografia contemporanea si aprono, quindi, attraverso lo sguardo sensibile e attento di un folto gruppo di fotografi, dalle cui ricerche ed esplorazioni visive Denis Curti, Direttore Artistico della Casa dei TreOci e Direttore della rivista Il Fotografo, nonché partner d’eccezione di questo ulteriore momento espositivo, è partito per delineare “ le nuove mappe della fotografia”, che ha efficacemente illustrato sabato 17 novembre nel corso della lectio magistralis dall’omonimo e loquace titolo.
“La fotografia è tante cose insieme, non è una sola cosa, e chi ha tentato di definirla in termini assoluti, ci dice Denis Curti, si è perso”. Ecco perché diventa assolutamente necessario identificare delle mappe di orientamento alle quali poterci affidare per riuscire a barcamenarci nell’ambito di quel territorio fecondo, ma non per questo meno accidentato, che è la fotografia. La natura della fotografia è sicuramente complessa, come complesso e ambiguo è il suo rapporto con la realtà, ma “se riuscissimo, afferma ancora una volta Denis Curti, a individuare nella stessa quel germe che ha a che fare con la realtà e riuscissimo poi a portarlo in un perimetro di comprensione, la fotografia resterebbe ambigua, ma riuscirebbe ad arrivare al cuore delle persone in modo molto più profondo e proficuo di altri linguaggi visivi”.
La mostra, che rientra tra le iniziative di Palermo Capitale della Cultura 2018, sarà visitabile, fino al 16 dicembre 2018 presso la sede dell’Associazione socioculturale Èglise, in via dei Credenzieri, dal martedì al sabato, dalle 16:30 alle 19:00.
Genny Ferro