Le bandiere di Max Serradifalco abbattono i confini

Le bandiere di Max Serradifalco abbattono i confini
Palermo. Nel suggestivo Chiostro di San Domenico a Palermo si è svolto ieri l’atto conclusivo della mostra a cura di Cesare Biasini Selvaggi dal titolo “Earth Flags. Transcending Boundaries” del fotografo palermitano Max Serradifalco che, inaugurata lo scorso giugno e facente parte del programma di Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018, ha affascinato appassionati e curiosi per l’originalità delle immagini proposte e per il valore etico del tema trattato.
Un lavoro insolito, ma allo stesso tempo spiccatamente familiare e rassicurante, quello di Max Serradifalco, che d’ora in poi potrà essere visionato e ammirato nell’apposito catalogo ad esso dedicato e presentato proprio ieri in occasione del finissage della suddetta mostra.

Una serie di fotografie raffiguranti le bandiere di diversi paesi del mondo, rivisitate e interpretate in chiave del tutto personale dall’autore, si presentano all’osservatore in una veste assolutamente nuova e stimolante. Ciascuna bandiera è, infatti, il risultato di un felice collage di fotografie satellitari di paesaggi di diverse nazioni.
Spettacolari lembi della nostra amata terra si ritrovano così uniti a incarnare il simbolo di un’unica nazione, di un solo popolo, di una specifica cultura.
Ecco che il messaggio dell’autore comincia a farsi sempre più palese.

A partire dall’osservazione della terra, quindi di paesaggi reali, evidentemente caratterizzati e caratterizzanti, Max Serradifalco ci propone una sua personale e benaugurante immagine del mondo, un mondo in cui i confini smettono di essere limiti per divenire promesse di arricchimento, varchi aperti verso una più giusta e vasta concezione degli uomini e dell’ambiente in cui vivono e in cui hanno il diritto di vivere.
Insomma, “un mondo – come afferma lo stesso Max Serradifalco – in cui gli uomini siano considerati abitanti della terra, prima di essere cittadini di una nazione”.

Come ha asserito il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, intervenuto ieri pomeriggio in occasione del finissage della mostra, “l’attenzione al diverso è la vera garanzia per un mondo di pace” e l’opera di Max Serradifalco rappresenta “la rottura dell’idea che lo stato piuttosto che essere al servizio dell’essere umano trasforma l’essere umano al servizio dello stato”.
Per lo storico dell’arte Piero Longo “il mondo non è quello che noi vediamo, il mondo è quello che noi dobbiamo immaginare” ed è proprio su questa importante verità che il lavoro di Max Serradifalco affonda le sue radici offrendosi agli uomini in tutta la sua umanità.

Genny Ferro

Ringraziamo Max Serradifalco per la disponibilità e il contributo fotografico fornitoci.

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