Lucia Gotti Venturato, fondatrice del festival, Leoluca Orlando Sindaco di Palermo, Alessandro Rais – dirigente Ufficio Speciale per il Cinema e l’Audiovisivo Sicilia Film Commission, Sandro Pappalardo – assessore regionale al Turismo.
SoleLuna Doc film Festival 2018. Un ponte tra le culture contro la violenza
Palermo. In un Paese in cui negli ultimi giorni il dibattito principale sembra essere incentrato sui migranti, sui censimenti e sui porti chiusi, spesso non serve rispondere con le parole e le migliaia di opinioni sparse nei social.
Non serve schierarsi da una parte e dall’altra per commentare delle scelte del Governo nazionale che assolutamente non si sposano con la storia e la cultura del nostro territorio.
Palermo risponde con la cultura, con le manifestazioni sparse per una città che apre le porte al confronto, ai diritti umani, alle differenze che generano bellezza.
Non serve parlare o rispondere alle provocazioni di certi ministri o leader politici. Basta soltanto creare e distribuire contenuti e non propaganda.
L’anno in corso a Palermo ne è un esempio.
Il 2018 sembra essere un anno felice per questa Città della Cultura.
Grazie alla Biennale Manifesta 12 e ad iniziative culturali come la tredicesima edizione del SoleLuna Doc Film Festival, che aprirà i battenti dal 2 all’8 luglio presso il Complesso di Santa Maria dello Spasimo e in Piazza Marina allo Steri, Palermo apre le sue porte al mondo.
In questo caso sarà l’arte cinematografica che ci racconterà di luoghi dove la libertà di espressione e di pensiero non ha confini e dove non esistono muri e barriere che possono separare il dialogo e l’incontro tra gli uomini.
Sono 28 i film documentari in concorso al SoleLuna Film Festival 2018, di cui 16 anteprime nazionali ed una internazionale a dimostrazione di come il festival sia diventato un vero e proprio punto di riferimento per numerosi registi emergenti.
Il Gelsomino Grandiflorum sarà il simbolo della tredicesima edizione del Sole Luna Doc Film Festival.
Un fiore che sarà “indossato” dagli organizzatori in segno di solidarietà a chi scappa da guerra e miseria in cerca di una nuova vita e che sarà condiviso con gli ospiti della rassegna.
L’anteprima mondiale della regista malese Erlynee Kardany “In The name of…” aprirà il festival il 2 luglio allo Spasimo con una storia toccante sulle sfide di una famiglia di vivere con l’Islam.
I documentari sono divisi in tre sezioni: la sezione Human Rights che raccoglie documentari che raccontano con grande potenza visiva storie di diritti negati, mortificati o conseguiti; The Journey, che assume il viaggio come esperienza e metafora della dimensione umana; la novità di quest’anno, Short Docs, una rassegna di corti su temi cruciali della nostra contemporaneità, il lavoro, i rapporti di genere, la maternità e la questione migratoria.
Mentre in passato gli esseri umani si spostavano seguendo il corso degli eventi naturali, oggi ci spostiamo e ci riadattiamo in risposta alle guerre, alle persecuzioni, alla creazione e alla distruzione degli stati nazione e specialmente al profitto.
Tra gli eventi in programma anche l’istallazione all’interno delle prigioni dell’inquisizione a Palazzo Steri dove il disegnatore Gianluca Costantini metterà in scena una performance dal titolo Auto da fè.
Nel contesto della missione del Festival Sole Luna, la sezione di Video Art vuole gettare luce su come gli artisti riconciliano le proprie soggettività all’interno di un ambiente costantemente in trasformazione.
Per informazioni e per visionare dettagliatamente tutti i film in concorso basta visitare il sito Sole Luna Doc Film Festival 2018